“Il saggio ripercorre la disciplina delle chiamate dirette, da sempre presenti nel sistema universitario, evidenziando come esse si pongano quale riflesso del complesso andamento del rapporto tra politica e mondo accademico, tra politica e sapere, ed in certi casi del tentativo della prima di governare il secondo per gli scopi più vari, da quello più [#OMISSIS#], ma spesso di facciata, teso a garantire la sua indipendenza e imparzialità, facendo leva sulla cattiva prova che in alcuni casi esso ha dato di sé. Il regime di specialità introdotto con il sistema (molto articolato) delle “chiamate dirette” di fatto ha finito per creare un sistema parallelo di accesso alla docenza universitaria che pone una ipoteca sulla unitarietà e indipendenza (sistemica e culturale) del mondo universitario.”
(Dall’abstract a cura della Rivista)