Mentre sotto la vigenza del r.d. 31 agosto 1933, n. 1592 i professori universitari erano un’élite consapevole e preoccupata della propria posizione sociale e della reputazione della categoria, capace di correggere ex se comportamenti devianti, oggi occorre prendere atto che, per ragioni legate tra l’altro al numero dei professori universitari, alla loro selezione e al loro trattamento economico, questa situazione è cambiata ed essi hanno bisogno di puntuali regole di comportamento non meno degli altri dipendenti pubblici. Tali regole, sostanziali e procedurali, fissate nel predetto r.d. n. 1592/1933, nei Codici etici e nell’art.10, l. 30 dicembre 2010, n. 240, vengono analiticamente vagliate nello studio, alla luce anche della giurisprudenza ad oggi intervenuta, della migliore dottrina e tenendo conto dei principi generali del diritto disciplinare e della l. n. 241/1990 valevoli anche per i docenti universitari. Tutti i profili sostanziali e procedurali vengono analizzati anche in chiave critica e propositiva, per offrire un solido referente interpretativo nella complessa materia disciplinare e stimolarne il sistematico e corretto utilizzo da parte delle Università. Parte rilevante dello studio è poi dedicata ai complessi rapporti tra azione disciplinare e procedimento disciplinare ed utili spunti ricostruttivi vengono offerti per una corretta comprensione del tema, sovente al vaglio della magistratura amministrativa.
(Abstract a cura della Redazione dell’Osservatorio)