Con sentenza del 8 maggio 2023, n. 7709, il Tar Lazio, Roma, Sez. III bis, ha chiarito, con riferimento a un giudizio avente a oggetto l’impugnazione di un diniego di abilitazione scientifico nazionale, in che modo dev’essere letto il titolo g) dell’Allegato A del D.M. n. 120/2016 (a cui rinvia l’art. 5 del suddetto decreto), consistente nella ”formale attribuzione di incarichi di insegnamento o di ricerca (fellowship) presso qualificati atenei e istituti di ricerca esteri o sovranazionali”.
Nel caso di specie, infatti, la Commissione aveva denegato il rilascio dell’abilitazione alla candidata-ricorrente sul presupposto che la stessa non integrasse i titoli richiesti, difettando, fra gli altri, del possesso del titolo g) sopra citato.
A fronte della specifica censura della ricorrente, il Collegio ha tuttavia rilevato l’illegittimità del diniego di abilitazione, in ragione del fatto che la Commissione aveva deciso, nel definire meglio i criteri di valutazione dei titoli, di considerare solo gli incarichi di insegnamento o di ricerca presso Atenei stranieri, con esclusione degli istituti di ricerca esteri o sovranazionali. In sostanza, secondo il giudice amministrativo, la Commissione avrebbe così dato vita a statuizioni idonee a escludere dalla valutazione titoli che, invece, il decreto ministeriale espressamente contempla.
Di conseguenza, lo stesso ha ritenuto la formulazione del sopra citato criterio di valutazione illegittimo, ”quantomeno nella parte in cui circoscrive la possibilità di ottenere una valutazione degli incarichi di insegnamento effettuati in via esclusiva presso Atenei stranieri, e non anche presso istituti di ricerca esteri o sovranazionali, contravvenendo alla lettera dell’Allegato A al d.m. n. 120/2016, che, evidentemente, prevede che siano valutate le fellowships e gli incarichi di insegnamento ottenuti presso qualificati atenei e istituti di ricerca esteri o sovranazionali, e non soltanto presso Atenei stranieri”.
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