Con sentenza n. 20506 del 18 novembre 2024, il TAR del Lazio ha sancito l’utilizzabilità nelle procedure di reclutamento dei professori e ricercatori universitari del metodo cd. Scimago che misura il grado di influenza di una rivista scientifica calcolandolo a partire dai dati citazionali estratti dalla banca dati Scopus.
In forza di tale principio, il TAR ha respinto le doglianze del ricorrente che aveva impugnato gli atti della procedura comparativa per la chiamata di un professore universitario di ruolo di prima fascia, dolendosi della erronea valutazione delle pubblicazioni e lamentando, in particolare, che la Commissione avrebbe omesso “di predisporre una griglia di valutazione, con indicazione dei punteggi minimi e massimi attribuibili”.
Secondo il Collegio, tale prospettazione non poteva essere condivisa in quanto la Commissione può limitarsi a richiamare i criteri normativamente prefissati, senza aggiungerne altri, né introdurre sub-criteri, quando i criteri prefissati siano già sufficientemente prescrittivi e dettagliati da costituire una traccia operativa idonea su cui incardinare l’attività di valutazione.
Parimenti, il Tribunale capitolino ha escluso che la Commissione avesse errato preferendo il c.d. metodo Scimago all banca dati JCR: ad avviso dei giudici, infatti, la Commissione non era vincolata all’utilizzo della banca dati JCR e, dunque, il metodo cd. Scimago, che è di uso generalizzato nelle procedure di reclutamento dei professori e ricercatori universitari, era perfettamente utilizzabile anche nel caso di specie.