Contestazione tardiva: il Consiglio di Stato annulla la sanzione disciplinare inflitta al professore

17 Aprile 2025

Con sentenza n. 3385 del 17 aprile 2025, il Consiglio di Stato ha annullato la sanzione disciplinare inflitta ad un professore universitario a causa della tardività della relativa contestazione.

Nel caso di specie, un docente impugnava il provvedimento di sospensione disciplinare per nove mesi dall’ufficio e dallo stipendio, che era stato emesso in conseguenza dell’assunzione del ruolo di amministratore unico di una società di capitali, contestando, con il secondo motivo di ricorso e dei motivi aggiunti, integralmente richiamati in appello, la tardività dell’azione disciplinare per violazione di legge in relazione all’art. 10 Legge n. 240/2010.

Il Collegio, rilevato preliminarmente che il procedimento disciplinare prende avvio solo dal momento in cui il Rettore o un suo delegato ha avuto conoscenza dei fatti, ovvero ha ricevuto una notizia quanto più possibile circostanziata e qualificata, ha osservato che l’avvocatura universitaria e il delegato del Rettore erano a conoscenza che il professore rivestisse una carica gestoria in una società già da molti anni e, in particolare, dalla comunicazione da parte della Corte dei Conti alla Rettrice della sentenza sull’accertamento di danno erariale.

Dunque, poiché la contestazione disciplinare di avere svolto e di svolgere, in contrasto con i doveri inerenti allo status di docente, l’attività di amministratore presso una società di capitali era stata tardiva, il Consiglio di Stato ha annullato la sanzione disciplinare.

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