Lo scorso 8 agosto, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge per l’introduzione di disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca.
Le norme sono volte a riformare il cosiddetto “pre-ruolo”, ossia quel segmento che intercorre tra il completamento del percorso di formazione superiore e l’avvio dell’attività di ricerca individuale, con l’obiettivo di rendere il sistema di reclutamento maggiormente rispondente alle attuali esigenze del mondo della ricerca. Per questa ragione, si introducono tre nuove e distinte tipologie contrattuali (contratti post-doc; borse di assistenti all’attività di ricerca; contratti di professore aggiunto), attivabili nel settore della ricerca universitaria, dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), delle scuole universitarie superiori e degli enti pubblici di ricerca.
Contratto di professore aggiunto
Il nuovo contratto può essere stipulato con esperti di alta qualificazione, anche appartenenti al mondo professionale, ed è finalizzato allo svolgimento di specifiche attività didattiche, di ricerca e terza missione. Ha una durata minima di tre mesi ed è rinnovabile fino a una durata massima di tre anni.
Contratto post-doc
Il nuovo contratto può essere stipulato da università, istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed è volto all’assunzione a termine, della durata minima di un anno, prorogabile fino a tre anni, anche non continuativi, di un giovane studioso. Beneficiari sono coloro che sono in possesso del titolo di dottore di ricerca o di titolo equivalente, ma gli enti di ricerca possono ammettere anche chi sia in possesso di un curriculum scientifico-professionale idoneo allo svolgimento di attività di ricerca, fermo restando che il titolo di dottore di ricerca costituisce titolo preferenziale nella formazione delle graduatorie.
Borsa di assistente alla ricerca