Il criterio dell’authorship costituisce un fattore premiale eventuale e aggiuntivo nella valutazione delle pubblicazioni

21 Agosto 2024

Con sentenza n. 15885 del 20 agosto 2024, il TAR del Lazio ha affermato quale sia il significato da attribuire al criterio dell’authorship nell’ambito di una causa riguardante il giudizio di inidoneità per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale a professore universitario di seconda fascia.

Secondo il Collegio capitolino, tale criterio certamente rappresenta un profilo di assoluto rilievo nelle valutazioni delle pubblicazioni, ma, al tempo stesso, non si configura alla stregua di un valore tiranno che consente di obliterare la verifica in concreto dell’apporto individuale del candidato nei lavori in collaborazione e nel contesto della sua posizione scientifica. Conseguentemente, l’accertamento dell’authorship consente soltanto il positivo riscontro delle pubblicazioni in cui il candidato è “primo, ultimo o autore corrispondente e secondo o penultimo” ma non autorizza la automatica valutazione negativa dei candidati non in possesso di tale titolo.

Alla luce di queste considerazioni, il TAR del Lazio ha annullato il diniego dell’abilitazione scientifica nazionale osservando che, nel caso di specie, la Commissione non avesse rispettato il senso e la portata di siffatto criterio, erroneamente ritenendo che la posizione di “primo, ultimo o autore corrispondente e secondo o penultimo” costituisse, non un fattore premiale eventuale e aggiuntivo, ma un elemento dirimente.

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