Il 15 novembre 2023, il CUN ha rivolto una raccomandazione sulla legge di bilancio al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Università e della Ricerca e al Ministro dell’Economia nella quale ha evidenziato che non sono state stanziate le risorse necessarie per compensare la progressione dei costi nelle diverse voci di bilancio.
Innanzitutto, ha sottolineato che non è stata ampliata la no tax area, disciplinata
ai sensi del DM n. 1014 del 3 agosto 2021, per sostenere un maggior numero di
famiglie che hanno subito una riduzione del potere di acquisto.
Analoga considerazione vale per l’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale disposto dal DL. n.145 del 2023 per il triennio 2022-2024 in relazione al quale si prevedeva una copertura i cui oneri risultano, invece, a carico dei bilanci degli Atenei.
La raccomandazione rileva, inoltre, la mancanza di finanziamenti in merito ad importanti interventi legislativi, come ad esempio quello introdotto dal DPCM 4 agosto 2023 nel settore della formazione insegnanti e l’attivazione, a seguito della legge 79 del 2022, del contratto di ricerca conseguente all’eliminazione della figura dell’assegnista.
Nel quadro appena descritto, l’entità di risorse connesse alle azioni PNRR rischia, secondo il CUN, di non generare l’atteso rilancio del sistema universitario e della ricerca, e di
limitarsi al contemporaneo mantenimento della capacità di spesa del sistema a fronte della dinamica inflattiva in essere.
All’esito di tutte queste constatazioni, il CUN ha esortato il governo ad aumentare i fondi per l’Università, non soltanto, per garantire la tenuta del sistema pubblico nell’attuale congiuntura, ma per consentire, anche, il raggiungimento degli obiettivi strategici della ricerca e della formazione superiore, in linea con i migliori standard europei.
Leggi il testo della Raccomandazione del CUN del 15 novembre 2023