Con sentenza del 6 giugno 2023, n. 9518, il TAR Lazio, Roma, Sez. III, si è pronunciato sulla legittimità della graduatoria relativa alla prova di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, in un caso in cui il ricorrente, candidato con diagnosi certificata di DSA, non aveva potuto concretamente avvalersi delle misure compensative concesse.
In particolare, a fronte della censura del ricorrente secondo cui lo stesso non avrebbe potuto fruire del tempo aggiuntivo concesso in ragione della sua collocazione in un’aula non effettivamente separata, e dunque esposta al rumore generato dalle operazioni di riconsegna degli elaborati alla scadenza del termine assegnato agli altri candidati, il Collegio ha rilevato che “dagli atti di causa e dalla documentazione depositata in giudizio emerge, in particolare, l’avvenuta collocazione di parte ricorrente in un ambiente non adatto alla concentrazione del candidato medesimo al fine di consentirgli di avvalersi del tempo aggiuntivo concesso in relazione alla certificata diagnosi di DSA, in ragione della non effettiva separazione della relativa ubicazione da quella degli altri partecipanti alla prova che non si avvalgono della misura del tempo aggiuntivo. Tali circostanze in fatto appaiono dunque idonee a determinare la dedotta impossibilità per il ricorrente medesimo di beneficiare pienamente della misura compensativa concessa, quale il riconosciuto tempo aggiuntivo nella misura del 30%”.
Da qui l’accoglimento del ricorso, con l’annullamento della graduatoria (per la parte di interesse del ricorrente medesimo) e l’ordine, rivolto alle amministrazioni resistenti, di procedere alla ripetizione della prova nei riguardi del ricorrente, adottando tutte le misure necessarie per far fronte alle esigenze del suddetto in ragione della diagnosi certificata di DSA.