Con sentenza n. 817 del 4 luglio 2024, il TAR della Puglia ha annullato il provvedimento col quale l’Università degli Studi di Bari aveva dichiarato l’inesistenza giuridica e/o la nullità della laurea in medicina conseguita a pieni voti nel 2013 da un medico.
Nel corso degli studi universitari, durante gli anni accademici tra il 2008 e il 2009, la ricorrente prendeva parte all’Erasmus trascorrendo un periodo di studio all’Università di Valladolid presso la quale sosteneva in tutto otto esami che le venivano tutti riconosciuti al termine della mobilità.
Nel 2023, l’Ateneo barese, nell’ambito dei controlli amministrativi finalizzati al trasferimento dalla Scuola di specializzazione di Foggia a quella di Bari, comunicava alla dottoressa che agli atti dell’ufficio mancava la documentazione comprovante il superamento degli otto esami affrontati durante l’Erasmus”. Ritenuta non sufficiente la produzione del certificato di laurea recante espresso riferimento agli esami in questione, con voto conseguito e data di superamento, l’Aldo Moro, nonostante avesse comunicato alla sua ex studentessa di aver smarrito la propria documentazione interna, dichiarava l’inesistenza giuridica e/o la nullità della laurea conseguita dalla dottoressa che, di conseguenza, si vedeva togliere anche l’abilitazione alla professione medica e l’accesso alla scuola di specializzazione.
Le doglianze del medico, immediatamente insorto avverso il provvedimento dell’ateneo pugliese, sono state ritenute fondate dal TAR che ha considerato carente di prova documentale l’iter seguito dall’Università di Bari per le verifiche effettuate. Richiamando quanto sostenuto dal Consiglio di Stato secondo cui un provvedimento così afflittivo come quello impugnato deve essere necessariamente assistito da una prova piena, e non già da meri elementi indiziari o presuntivi, il TAR della Puglia ha giudicato “oggettivamente ingiustificabile” la decisione di affidare l’adozione di un provvedimento così grave a un’istruttoria tanto carente e ad una motivazione incongrua, decidendo così per l’annullamento degli atti gravati.