IL contributo si colloca nel contesto del dibattito sul riordino dell’istruzione superiore in area giuridica in Italia. Dopo aver delineato il ripensamento dei relativi modelli di istruzione in altri Paesi, indirizzati a formare giuristi in possesso delle conoscenze necessarie a fronteggiare le sfide di una globalizzazione che propone nuovi dubbi in merito all’autonomia del diritto, l’Autrice individua alcune cause che limitano l’ampiezza di respiro del dibattito nostrano. Le osservazioni che lo alimentano, in particolare, “possiedono ancora il respiro limitato delle analisi volte a verificare i correttivi da apportare a un ordinamento di studi che, come avviene per tutti i corsi di laurea, si misura con la disciplina che ne dettano i decreti ministeriali istitutivi delle classi entro cui s’inscrivono”.
(Abstract a cura della Redazione dell’Osservatorio)