Il contributo costituisce un’introduzione al numero monografico della rivista dedicato a “innovazione e politiche universitarie in Italia”, circa gli eggetti della riforma universitaria. Gli Autori, in sintesi, concludono affermando che “la riforma [#OMISSIS#], pur avendo introdotto interessanti innovazioni nella valutazione della ricerca, è stata implementata ricorrendo ad indicatori dubbi che più che cogliere l’effettiva qualità della ricerca e dell’attività didattica dovuta alle scelte dei singoli atenei, colgono la qualità dell’ambiente circostante. La riforma è dunque servita, dietro l’apparente e condivisibile obiettivo di aumentare la produttività del sistema, a provocare una massiccia riallocazione delle risorse dal resto del paese verso il Nord. Decisione politica questa non dichiarata esplicitamente, ma prevedibile. Se questa scelta politica nel lungo periodo farà crescere l’intero paese, ivi compresa quella parte che nel breve periodo si è avvantaggiata del trasferimento di risorse, è cosa assai dubbia. In ogni caso, il giudizio sull’efficacia di tale politica andrebbe basato su una seria policy evaluation, fatta tenendo conto anche delle ricadute macroeconomiche”.
(Abstract a cura della Redazione dell’Osservatorio)