ABSTRACT: L’articolo analizza gli effetti che il PNRR ha cominciato a produrre (e che sarà destinato sempre più ad avere) sull’Università, come istituzione capace di darsi un ordinamento autonomo, ai sensi dell’art. 33, comma 6, della Costituzione e sulle libertà che vengono esercitate all’interno dell’istituzione universitaria. Dopo aver passato in rassegna le principali riforme già approvate in attuazione di specifiche misure del Piano (la legge in materia di titoli universitari abilitanti; il regolamento di revisione dei dottorati di ricerca; la legge che permetterà l’iscrizione contemporanea a due corsi di istruzione superiore; la riforma del c.d. pre-ruolo, operata dalla recentissima legge 29 giugno 2022, n. 79, di conversione del decreto-legge n. 36 del 2022), il lavoro si focalizza criticamente sul decreto ministeriale di modifica del decreto ministeriale n. 270 del 2004, oggetto nel marzo 2022 di un parere sfavorevole del CUN e, pure di fronte a un quadro normativo in costante evoluzione – in ragione della riforma dei settori concorsuali e dei settori scientifico-disciplinari, determinata dalla citata legge di conversione del decreto-legge n. 36 –, attraverso un’analisi empirica fatta su due corsi di studio dell’Università degli Studi dell’Insubria, dove lavorano entrambi gli autori, prova a testare le prospettive di riforma del decreto ministeriale sulle classi di laurea.
(Abstract a cura degli Autori)