Corte dei Conti - Referto sul Sistema Universitario

Data Documento: 2025-06-05
Area: Prassi
Sommario

Il Referto sul sistema universitario 2025, approvato dalle Sezioni riunite della Corte dei conti con delibera n. 7/SSRRCO/REF/25, aggiorna il quadro relativo alla situazione delle università italiane, alla luce dei cambiamenti avvenuti a seguito della pandemia da Covid-19, dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del crescente ruolo delle politiche europee.

L’analisi fa emergere i tratti di un sistema caratterizzato da disparità anche territoriali se si guarda alla stabilità finanziaria e all’autonomia dai trasferimenti statali. L’indicatore di sostenibilità economico-finanziaria che si basa sulla quota del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e della contribuzione studentesca, nonché sul costo del personale e sulla misura dell’indebitamento, assume valori superiori al Nord e negli atenei di medie dimensioni, mentre gli atenei con meno di 10.000 studenti mostrano valori inferiori.

La copertura delle spese per la didattica, la ricerca e il diritto allo studio delle Università è assicurata soprattutto dal Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) che, dopo la crescita negli anni della pandemia, registra una flessione a partire dal 2023; la sua composizione è caratterizzata da un aumento della quota vincolata a obiettivi specifici, tra cui la no-tax area e il reclutamento dei ricercatori.

Si registra il raggiungimento di risultati positivi sul fronte dell’accesso degli studenti meritevoli e dei ricercatori. Negli ultimi anni l’accesso alle borse di studio ha consentito a tutti gli studenti idonei, meritevoli ma privi di mezzi economici, l’utilizzo di crescenti risorse statali e di fondi europei (PNRR e PON). Così i piani straordinari per il reclutamento hanno permesso l’assunzione di oltre 9.700 ricercatori. Risultati cui si auspica si possa garantire una prosecuzione e adeguate risorse in futuro anche per rendere attrattiva la carriera universitaria ai giovani ricercatori e contrastare la “fuga di cervelli”.

Ancora non soddisfacente, invece, il quadro sugli alloggi universitari, a fronte delle notevoli risorse stanziate e delle recenti innovazioni normative, da cui si attende un’accelerazione per il conseguimento degli obiettivi previsti. Inoltre, con riguardo ai fondi erogati per finanziare progetti di edilizia ed efficientamento energetico degli atenei, su cui non sono disponibili a livello centrale riscontri puntuali sullo stato di avanzamento dei lavori, la Corte raccomanda alle singole Istituzioni un utilizzo efficiente delle risorse e al Ministero dell’università e della ricerca di monitorare la realizzazione delle opere.

È di crescente importanza la collaborazione delle Università con altri enti interessati allo sviluppo delle competenze e al trasferimento tecnologico. A fronte di un incremento delle partecipazioni degli atenei in soggetti giuridici di natura privatistica, il referto sottolinea la necessità di un monitoraggio costante, ai fini di valutarne la reale funzionalità rispetto agli obiettivi istituzionali e la tenuta dell’equilibrio finanziario. Non risulta ancora attuata la redazione del bilancio consolidato per tutti gli atenei che vi sono tenuti.

È essenziale che la sostenibilità dei partenariati estesi istituiti con i fondi del PNRR venga assicurata non solo nella fase iniziale, quando se ne valuta la coerenza con i canoni di efficienza, efficacia ed economicità, ma soprattutto nella fase successiva. Dovranno, quindi, svilupparsi strategie e modalità di finanziamento che permettano, anche in autonomia, di continuare a operare e generare opportunità per la ricerca. Rispetto al personale e, segnatamente ai ricercatori inquadrati con contratti a tempo determinato, sarà necessario che, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, vengano adottate misure che permettano di massimizzare e non disperdere il know-how consolidato.

Per le università telematiche accreditate dal Ministero che hanno visto un notevole incremento degli iscritti in coincidenza con la pandemia sono state, di recente, adottate disposizioni ministeriali tese ad allineare gli standard qualitativi tra le stesse e le Università tradizionali.

Il processo di statizzazione delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e coreutica, ha posto l’esigenza di monitoraggio e ricomposizione del quadro conoscitivo, anche ai fini di una migliore definizione delle policy finanziarie in vista di una piena armonizzazione dell’intero sistema di formazione terziaria.

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