Negli ultimi anni, nell’ambito degli studi sui processi di innovazione delle imprese, si è affermato un filone di analisi che si collega ad un modello di “innovazione aperta” nell’ambito del quale assumono un ruolo chiave le risorse di conoscenza che provengono dalle università. In relazione a ciò, sta evolvendo anche il ruolo degli uffici per il trasferimento tecnologico delle università. Queste strutture di servizio, mettendo in connessione le conoscenze accademiche con quelle tecnologiche delle imprese, specie tramite il supporto ai processi di brevettazione e “licencing” degli atenei, possono favorire il trasferimento dei risultati della ricerca al sistema industriale. Obiettivo del lavoro è esaminare come sta evolvendo il ruolo degli uffici per il trasferimento tecnologico delle università italiane e come le attività da essi svolte possono impattare, a livello locale, sullo sviluppo economico e industriale. Dal punto di vista metodologico, ai fini dell’analisi è utilizzato il metodo dei casi. L’ufficio di trasferimento tecnologico oggetto di studio è quello del Politecnico di Milano, riconosciuto come caso “benchmark” a livello italiano. L’analisi casistica mostra che le finalità dell’ufficio di trasferimento tecnologico del Politecnico di Milano si sono nel tempo modificate e ampliate e che le attività da esso svolte, favorendo il processo di valorizzazione delle conoscenze accademiche, in maniera coerente e complementare con gli altri canali di comunicazione università-impresa, possono contribuire allo sviluppo del sistema economico locale.
(Dall’Abstract a cura della Rivista)