DE ANGELIS P., I contratti di ricerca delle Universita italiane dopo il caso Diasorin s.p.a.- Fondazione IRCCS S. Matteo di Pavia: Pedro, adelante con juicio ...,(Nota a commento di: TAR Lombardia, sez. I, 8 giugno 2020, n. 1006; Cons. St., sez. III, ord. 16 luglio 2020, n. 4670; Cons. St., sez. III, 17 dicembre 2020, n. 8126), 2021

Data Documento: 2021-01-01
Autori: Paolo De Angelis
Autorità Emanante: Federalismi, n. 13, 2021, pp. 336-356
Area: Dottrina
Sommario

Dalla vicenda giurisdizionale commentata risulta che la struttura aperta dei contratti di ricerca comporta che, in generale, non si assiste a una limitazione nella scelta del partner e, conseguentemente, non essendovi il presupposto della possibile restrizione della concorrenza, viene meno anche ogni esigenza di tutela della stessa (ossia, di procedure a evidenza pubblica). Nel commento alla sentenza l’Autore distingue i casi in cui, in generale, non è necessario ricorrere ai principi in tema di tutela della concorrenza e ai successivi strumenti di garanzia (tutte le volte in cui l’attività può essere svolta per altri soggetti alle stesse o similari condizioni), da quelli in cui tale condizione non verificandosi, e venendo meno il carattere aperto del contratto, è opportuno individuare degli strumenti di non troppa complessità che possano essere utilizzati per rispettare i principi in materia.

(Dall’abstract a cura dell’Autore)