Il dottorato di ricerca viene istituito in Italia nel 1980. L’ultimo ciclo bandito è stato il trentesimo. L’articolo si propone di ricostruirne l’evoluzione dell’iter normativo, mettendo in evidenza soprattutto un elemento problematico: lo “status” giuridico dei soggetti che esso coinvolge, i dottorandi di ricerca. Sin dalla sua istituzione la condizione di questi viene infatti equiparata a quella della popolazione studentesca (il dottorato di ricerca è infatti un titolo di studio), ma nell’evoluzione normativa emerge sempre più la complessità che riguarda tale istituto, all’interno del quale figurano attività cui è difficile negare lo “status” di prestazione lavorativa. Ciò nonostante la normativa italiana, non recependo le indicazioni contenute in Dichiarazioni sottoscritte in ambito comunitario, persevera nel mancato riconoscimento di questa duplicità, dando luogo ad alcune contraddizioni che l’articolo analizza nella parte finale.
(Dall’abstract a cura della Rivista)