TAR Marche, Ancona, Sez. I, 20 febbraio 2015, n. 139

Riconoscimento servizi pre ruolo ricercatori

Data Documento: 2015-02-20
Area: Giurisprudenza
Massima

Si esclude l’assimilabilità della qualifica di “Collaboratore Tecnico – VII q.f.” a quella di “funzionario tecnico”, richiamata dall’art. 103, comma 4, D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, poiché tali qualifiche si differenziano non solo per il livello giuridico-retributivo (VII una e VIII l’altra), ma anche per contenuti e autonomia nell’attività didattica e di ricerca.

Si afferma la rilevanza della qualifica di “Funzionario Tecnico – VIII q.f.” e del “servizio in qualifica D/2” in relazione all’art. 103, comma 4, D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, per ciò che concerne il riconoscimento dei servizi pre ruolo. Ciò in quanto non si ritiene applicabile, ai fini della riconducibilità dei servizi nel novero di quelli indicati al citato art. 103, l’orientamento che fa leva sulle modalità di acquisizione della qualifica. Infatti, non assumono rilievo le modalità, più o meno agevolate, attraverso le quali a ciascun docente è stata attribuita la qualifica di funzionario tecnico, poiché ciò che rileva, ai fini del riconoscimento dei benefici in esame, è l’elemento “funzionale” dell’avvenuto svolgimento di attività caratterizzate da attinenza specifica con compiti di ricerca e di sperimentazione.

In base all’art. 103, comma 4, D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, il riconoscimento dei servizi pre ruolo può essere chiesto entro un anno dalla conferma in ruolo. La giurisprudenza, però, ha chiarito che detto termine non può essere considerato perentorio e la prescrizione alla quale è sottoposto l’esercizio del diritto deve, in mancanza di espressa diversa previsione, ritenersi quella generale di dieci anni di cui all’art. 2946 c.c., mentre solo le azioni dirette ad ottenere le differenze retributive derivanti dal riconoscimento della nuova qualifica si prescrivono nel termine quinquennale previsto dall’art. 2948 n. 4 c.c. (in senso analogo, TAR Marche, Sez. I, 23 ottobre 2015, n. 757).

Contenuto sentenza

N. 00139/2015 REG.PROV.COLL.
N. 00071/2013 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 71 del 2013, proposto da: 
[#OMISSIS#] Tossici, rappresentato e difeso dagli avv. [#OMISSIS#] Felici Bedetti, [#OMISSIS#] Felici, con domicilio eletto presso Avv. [#OMISSIS#] Panzavuota in Ancona, corso Mazzini, 73; 
contro
Universita’ degli Studi di Camerino Rettore, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Distr. Dello Stato, domiciliata in Ancona, piazza [#OMISSIS#], 29; Universita’ degli Studi di Camerino Direttore Amministrativo, non costituito in giudizio; 
per l’annullamento
– del provvedimento 26.10.2012 Disp. 56/APO con cui il Direttore Amministrativo dell’Università di Camerino ha definito i criteri generali per il riconoscimento ex art. 103 del DPR n. 382/1980, in favore dei ricercatori confermati, dei servizi precedentemente prestati nella qualifica di “Tecnici Laureati”;
– del consequenziale provvedimento applicativo 28.11.2012 prot. 10465 riguardante il ricorrente;
e per
– il riconoscimento del servizio pre-ruolo come da istanza presentata all’Amministrazione;
– la consequenziale ricostruzione di carriera ai fini giuridici ed economici, con pagamento delle corrispondenti somme.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio di Universita’ degli Studi di Camerino Rettore;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 5 febbraio 2015 il dott. Giovanni [#OMISSIS#] e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. L’odierno ricorrente, ricercatore confermato presso l’Università di Camerino dal giorno 1.1.2002, agisce in tale qualità per il mancato riconoscimento, da parte dell’Amministrazione di appartenenza, dei seguenti servizi pre-ruolo:
– Collaboratore Tecnico di ruolo – VII q.f. – dal giorno 1.1.1990 al giorno 31.5.1994;
– Funzionario Tecnico – VIII q.f. – Area tecnico scientifica – dal giorno 1.6.1994 al giorno 8.8.2000 (qualifica acquisita in applicazione delle procedure di cui alla Legge 21/1991);
– qualifica D/2 acquisita dal giorno 9.8.2000 in base alle corrispondenze di cui alla Tab. A del CCNL 9.8.2000 e mantenuta fino alla qualifica di ricercatore universitario.
Al riguardo invoca i principi di cui alla sentenza della Corte Costituzionale n. 191/2008 che ha dichiarato illegittimo l’art. 103 comma 3 del DPR n. 382/1980 nella parte in cui non prevede che per i ricercatori confermati venga riconosciuta l’attività pregressa prestata come “tecnico laureato con almeno tre anni di attività di ricerca”.
Si è costituita l’Università degli Studi di Camerino per contestare, nel merito, le deduzioni di parte ricorrente chiedendone il rigetto. Eccepisce, comunque, l’intervenuta prescrizione delle richieste avanzate.
2. Il ricorso è fondato nei limiti che seguono.
3. Per quanto concerne il servizio prestato in qualità di Collaboratore Tecnico – VII q.f., l’odierno Collegio non intravede ragioni per discostarsi dall’orientamento giurisprudenziale che esclude l’assimilabilità di tale qualifica a quella del “funzionario tecnico”, poiché si differenziano non solo per il livello giuridico-retributivo (VII una e VIII l’altra), ma anche per contenuti e autonomia nell’attività didattica e di ricerca (cfr. Cons. Stato, Sez. VI, 6.5.2013 n. 2412; TAR Campania, Napoli, Sez. II, 15.1.2015 n. 239).
4. Deve invece considerarsi valutabile il servizio prestato in qualità di Funzionario Tecnico – VIII q.f. e il successivo servizio in qualifica D/2.
Al riguardo il Collegio ritiene di aderire all’orientamento giurisprudenziale più recente e opposto a quello invocato dall’Amministrazione che fa leva sulle modalità di acquisizione della qualifica in esame, derogatorie rispetto alle ordinarie modalità di accesso fondate sul concorso pubblico.
Sul punto è stato da ultimo affermato che non assumono rilievo le modalità, più o meno agevolate, attraverso le quali a ciascun docente è stata attribuita la qualifica di funzionario tecnico, poiché ciò che rileva ai fini del riconoscimento dei benefici in esame è l’elemento “funzionale” dell’avvenuto svolgimento di attività caratterizzate da attinenza specifica con compiti di ricerca e di sperimentazione, e non il dato “genetico” relativo al modo attraverso il quale le attività summenzionate sono state attribuite al dipendente (cfr. Cons. Stato, Sez. VI, 27.11.2014 n. 5883 per l’acquisizione della qualifica attraverso le procedure di cui alla Legge n. 63/1989; Cons. Stato, Sez. VI, 4.2.2014 n. 522 per l’acquisizione della qualifica attraverso le procedure di cui alla Legge n. 21/1991).
5. Entro tali limiti il ricorso va quindi accolto, dovendosi disattendere l’eccezione di prescrizione dedotta dall’Amministrazione resistente.
Anche sul punto l’odierno Collegio ritiene di aderire all’orientamento giurisprudenziale secondo cui, in difetto di espressa previsione contraria, la domanda di riconoscimento dei servizi pre-ruolo, avanzata ai sensi del citato art. 103, è assoggettata al termine di prescrizione ordinario di dieci anni ex art. 2946 Cod. Civ., a differenza delle azioni dirette a ottenere le differenze retributive derivanti dal riconoscimento della nuova qualifica, che invece si prescrivono nel termine quinquennale (cfr. Cons. Stato, Sez. VI, n. 522/2014 cit.; TAR Campania, Napoli, Sez. II, n. 239/2015 cit.).
Considerando la data di acquisizione della qualifica di ricercatore confermato e la data della domanda, la pretesa di parte ricorrente deve considerarsi tempestiva.
6. L’Amministrazione dovrà riesaminare l’istanza di riconoscimento del servizio prestato in qualità di Funzionario Tecnico (VIII q.f. e D/2), provvedendo, altresì, alla liquidazione e al versamento delle differenze economiche consequenziali nel termine di 120 giorni dalla notificazione della presente sentenza.
7. Le spese di giudizio possono essere compensate considerata la parziale fondatezza del ricorso e i contrapposti orientamenti giurisprudenziali che hanno caratterizzato la vicenda.
P.Q.M.
definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso in epigrafe e, per l’effetto, annulla i provvedimenti impugnati nei limiti di cui in motivazione. L’Amministrazione adempirà alla presente sentenza nei termini e nei modi di cui al punto 6 della motivazione.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Così deciso in Ancona nella camera di consiglio del giorno 5 febbraio 2015 con l’intervento dei magistrati:
Franco Bianchi, Presidente
[#OMISSIS#] [#OMISSIS#], Consigliere
Giovanni [#OMISSIS#], Consigliere, Estensore
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 20/02/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)