“Il tema dell’istruzione e della formazione di capitale umano qualificato è sempre più riconosciuto come fattore cruciale per uno sviluppo economico solido e capace di coesione sociale. Dopo aver già analizzato il tema dell’istruzione secondaria (2015), la Fondazione Res dedica il suo Rapporto annuale all’istruzione universitaria nel nostro paese: le iscrizioni, le carriere e i servizi per gli studenti, l’offerta didattica e la qualità della ricerca, il trasferimento tecnologico e il contributo allo sviluppo economico dei territori, le modalità di finanziamento sono solo alcuni degli aspetti affrontati nel volume. Ne emerge l’immagine di un’università in declino, con un peso e un ruolo fortemente ridimensionati rispetto a quanto accade nel resto dei paesi avanzati. In controtendenza rispetto agli altri contesti nazionali, in particolare in Europa, l’Italia ha visto sensibilmente calare gli studenti iscritti e i laureati. Si è inoltre ridotto il numero dei docenti ed è diminuito vistosamente l’impegno finanziario pubblico. Se è vero che il declino dell’università è una questione nazionale, non vi è dubbio tuttavia che una serie di fenomeni preoccupanti si concentra maggiormente al Sud, dove si acuiscono le distanze rispetto al Nord del paese. Si tratta di un «nuovo divario», perché, a differenza di altri fenomeni economici e sociali, esso prende forma soprattutto a partire dagli anni settanta, con il passaggio dall’università d’élite a quella di massa; e si rafforza notevolmente nel periodo più recente. Il volume curato da [#OMISSIS#] Viesti e realizzato con il contributo di ricercatori appartenenti a diverse istituzioni, analizza a fondo queste tendenze, indaga sulle cause e sui processi che ne hanno prodotto gli esiti e ne valuta le implicazioni per politiche più efficaci e consapevoli.”
(Dalla presentazione del volume)